mercoledì 11 gennaio 2012

creanza


leggo, ringrazio e riporto dal commento odierno della Spinelli su Repubblica (link):

[...] Lasciare che i consumi si spostino dal futuro al presente (dunque pesare sulle generazioni a venire) significa ridurre gli investimenti e consumare oggi. È il percorso contrario che va imboccato: investendo sulle produzioni utili nel futuro, consumabili in modi nuovi da figli e nipoti.
Anche questa è rivoluzione della dignità. È onorare chi viene, e non ha ancora voce né rappresentanza. È meno remunerativo nell'immediato, non porta voti ai partiti che vivono solo per il breve termine (cioè per i mercati) e ignorano il nuovo spazio pubblico che è l'Europa; ma nel lungo periodo apre speranze. È giudicare quello che abbiamo e facciamo  -  terra, clima, politica  -  alla luce delle parole di Alce Nero, il capo Sioux: "La terra non l'ereditiamo dai nostri padri, ma l'abbiamo in prestito dai nostri figli".

lunedì 9 gennaio 2012

scrittura

..la faccenda della scrittura utilitaristica e della scrittura disinteressata giuro che l'avevo già percepita, pure se Vince', ancora una volta, l'ha detta meglio!..e comunque, è per via di quella faccenda là che Puroteatro mi piace un sacco.

mercoledì 4 gennaio 2012

Malinconico

...sai quando il cervello lavora in modalità sospesa, magari per settimane, girando intorno a quel piccolo fastidio che ti ronza nelle orecchie come un acufene?...e (il cervelllo medesimo) ti cucina un minestrone di pensieri, scadenze, ansie, aspettative, insicurezze, pressioni...poi te lo frulla, sperando vada giù meglio, ma niente!?..e tu sei lì che non sai se buttare giù un centerbe o vomitare direttamente (di norma scelgo sempre il centerbe) e poi TIE'!..meglio dell'idraulico liquido, chi ti arriva? Vince'! il quale, senza scomporsi, ti ricorda semplicemente che, non essendo tu camorrista, è inutile che provi a rimuovere l'approccio problematico alla vita! e allo stesso tempo ti annuncia che la tua condizione di "mutuatario" della vita ti salverà dall'incafonimento (in un certo senso), fatti salvi sporadici momenti di segreta ammirazione per chi ha la capacità elementare di averla vinta sulle cose. E tu ridi.